Antoni Gaudí

RICORDAMI
Antoni Gaudí y Cornet
Antoni Gaudí y Cornet (Reus, 25 giugno 1852 – Barcellona, 10 giugno 1926) è stato un architetto spagnolo. Fu il massimo esponente del modernismo catalano, pur essendo la personalità meno organica a tale movimento artistico di cui comunque condivideva i presupposti ideologici e tematici, completandoli però con una... [Leggi tutto]Antoni Gaudí y Cornet (Reus, 25 giugno 1852 – Barcellona, 10 giugno 1926) è stato un architetto spagnolo. Fu il massimo esponente del modernismo catalano, pur essendo la personalità meno organica a tale movimento artistico di cui comunque condivideva i presupposti ideologici e tematici, completandoli però con una ispirazione personale basata principalmente su forme naturali, che giunse a degli esiti anticipatori dell'espressionismo e di altre avanguardie, compreso il surrealismo. Egli è stato definito da Le Corbusier come il "plasmatore della pietra, del laterizio e del ferro". Sette delle sue opere, situate a Barcellona, sono state inserite nella lista dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO nel 1984. Gaudí nasce il 25 giugno 1852, nella provincia di Tarragona, Catalogna meridionale. I documenti ufficiali stabiliscono come luogo della sua nascita la cittadina di Reus, mentre alcuni la collocano a Riudoms, un piccolo villaggio a 3 km di distanza; certo è che fu battezzato a Reus il giorno dopo la nascita. Figlio degli artigiani calderai Francesc Gaudí y Serra (1813-1906) e Antònia Cornet Bertran (1819-1876), era il più giovane di cinque figli dei quali poi solo tre raggiunsero l'età adulta: Rosa (1844-1879), Francesc (1851-1876) e Antoni. Dal 1869 studiò a Barcellona, una città che stava crescendo e cambiando tumultuosamente e dove stavano maturando i fermenti culturali del modernismo catalano e della Renaixença, il movimento culturale e politico del recupero della lingua e della cultura catalana e delle rivendicazioni nazionalistiche contrapposte al centralismo castigliano. Gaudí condivise per tutta la vita tali aspirazioni autonomistiche, contribuendo attivamente all'atmosfera di rinnovamento culturale che caratterizzava allora Barcellona. Si diplomò nel febbraio del 1878 alla Scuola Superiore di Architettura, ma già prima di diplomarsi riuscì a lavorare con i migliori architetti del tempo. La sua formazione fu ampia, studiò i testi di John Ruskin, Eugène Viollet-le-Duc e Otto Wagner, ma anche la tecnica dei nuovi materiali da costruzione come il cemento. Nel 1878 a Parigi, durante l'Esposizione universale, avvenne l'incontro fondamentale, quello con l'industriale catalano Eusebi Güell, che divenne il suo principale mecenate e che gli avrebbe commissionato alcune di quelle che poi sarebbero diventate le sue più famose opere. In questo periodo Gaudí parteciperà alla vivace vita sociale della città, mentre negli anni successivi sarà noto per il particolare carattere schivo e solitario. Dopo aver collaborato con Joan Martorell, nel 1883 a soli 31 anni, venne nominato architetto capo della costruzione in città del tempio Espiatorio della Sagrada Família, cominciando a costruire la cripta (1884-1887) e poi l'abside (1891-1893). Si trattava di una costruzione monumentale e complessa, tuttora in corso, che assorbì le sue energie fino alla morte, esemplificando l'associazione tra arte, architettura e vita che caratterizza l'intensa opera di Gaudí. Nello stesso 1883 cominciò a costruire la Casa Vicens, in cui rifiutava il rigore geometrico della tradizione e reinterpretava lo stile mudejar accostando mattone e azulejo. Nel 1887 il conte Güell gli affida la costruzione della sua residenza di città, il Palazzo Güell, nella cui creazione Gaudí usa per la prima volta gli archi di catenaria che saranno un elemento costante del suo linguaggio architettonico. Negli anni 1898-1900 fu costruita la Casa Calvet, un edificio in pietra che ottenne il premio assegnato dal Comune di Barcellona per il miglior edificio realizzato in città, confermando il successo professionale di Gaudí. A partire dal 1900 nascono i suoi maggiori capolavori, quasi tutti a Barcellona: il parco Güell in cui natura, scultura ed architettura si confondono in una grande maestria artigianale nell'uso dei materiali; la particolare Casa Batlló (1904- 1906), che appare come modellata da mani gigantesche con la facciata rivestita da un mosaico di pietre vitree colorate, mentre i suoi balconi in ghisa ricordano delle ossa (nome con il quale venne ribattezzata l'abitazione) e lo strano tetto ondeggiante si presenta simile alle squame di un rettile primitivo; la chiesa della Colònia Güell a Santa Coloma de Cervelló, di cui fu costruita la sola cripta. La Casa Milà (1906-12), dalla movimentata e plastica facciata in pietra, fu l'ultima opera civile dell'architetto, che dal 1914 si dedicò esclusivamente ai lavori della Sagrada Família, accentuando la tendenza alla solitudine, tanto da vivere in una stanzetta nel cantiere. Il 7 giugno del 1926 fu investito da un tram (singolare il fatto che fosse stato il primo tram messo in circolazione nella città). Il suo miserevole aspetto ingannò i soccorritori, i quali lo credettero un povero vagabondo e lo trasportarono all'ospedale della Santa Croce, un ospizio per i mendicanti fondato dai ricchi borghesi della Catalogna. Fu riconosciuto soltanto il giorno successivo dal cappellano della Sagrada Família e morì il 10 giugno. Nonostante questa fine quasi miserabile, al suo funerale parteciparono migliaia di persone. I barcellonesi lo soprannominarono da quel momento "l'architetto di Dio". È sepolto nella cripta della Sagrada Família. L'opera architettonica. Quasi tutta l'opera del maestro è legata al capoluogo catalano, città in cui, a cavallo tra XIX e XX secolo, si manifestò un principio di sviluppo industriale ed importanti fermenti culturali, che dettero vita al movimento artistico del modernismo catalano, di cui Gaudí stesso fu il principale esponente. La sua carriera di architetto è caratterizzata dall'elaborazione di forme straordinarie, imprevedibili e oniriche, realizzate utilizzando i più diversi materiali (mattone, pietra, ceramica, vetro, ferro), da cui Gaudí seppe trarre le massime possibilità espressive con una profonda attenzione per le lavorazioni artigianali. La profonda fede cattolica di Gaudí, la sua spiritualità ed il suo peculiare misticismo permeano tutte le sue opere, costellate di motivi simbolici complessi, ricorrenti e spesso non immediatamente evidenti. La sua architettura è una complessità architettonica, la ricerca della sintesi fra statica e plastica. Il suo assioma è che l'architettura crea un organismo, il quale, come tale, deve sottostare alle leggi della natura. Viene qui ripreso il concetto Liberty che la natura non va copiata, ma capita nel suo processo (fitomorfismo). Processo di beatificazione. In tempi recenti ha preso corpo l'iniziativa - promossa da un comitato di 30 ecclesiastici, accademici, designer ed architetti - di proporre l'architetto catalano per la beatificazione e la canonizzazione. L'arcivescovo di Barcellona, cardinale Ricardo María Carles Gordó, ha avviato il processo di canonizzazione nel 1998, definendo Gaudì "un laico mistico". Nel 2003, conclusa la fase diocesana, la documentazione è stata quindi inviata alla Santa Sede. Il processo di beatificazione ha suscitato discussioni tra chi vorrebbe che Gaudì venisse ricordato essenzialmente per le sue opere e per la sua influenza artistica e coloro che ricordano la sua vita austera e cristianamente coerente. [Nascondi]
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